Se sei arrivato fin qui significa che sei interessato al valore delle monete romane. Nelle prossime righe troverai la risposta a tutti i tuoi dubbi sulla monetazione romana, il sesterzio e le altre monete antiche.
All’interno del sito abbiamo già trattato l’argomento monete antiche, pur non scendendo particolarmente nel dettaglio. Questa volta, invece, desideriamo darvi uno sguardo più approfondito, in modo che anche chi non possiede un catalogo di monete romane possa farsi un’idea della loro rarità e del loro valore.
Indice
La storia della moneta romana
Anzitutto è necessario tracciare brevemente una storia delle monete romane antiche. Esse cominciano ad apparire nella seconda era repubblicana: il loro nome era aes e si trattava di pezzi di bronzo con segnatura variabile. Una zecca vera e propria nacque nei primi decenni del 200 a.C., con la coniazione del cosiddetto quadrigato. In breve nacque anche il cosiddetto Denario, moneta in argento, la “principale” e più utilizzata della monetazione romana.
Monete romane di valore: quotazione
Il valore delle monete romane è piuttosto variabile, dipende da esemplare ad esemplare e, soprattutto, dallo stato di conservazione. Oltre al Sesterzio, che analizzeremo più avanti, tra le antiche monete romane di maggior interesse figurano il Denario di Adriano, che presenta sul dritto il capo dell’imperatore, e sul rovescio la libertas in piedi, in circolazione tra il 117 e il 138 d.C. Se in buono stato può valere dai 500 ai 1000 Euro circa. Altra moneta romana antica piuttosto interessante è il Dupondio di Vespasiano, in circolazione tra il 69 e il 79 d.C., presentante il capo dell’imperatore sul dritto e la Felicitas dotata di cornucopia sul rovescio. Il valore si attesta attorno ai 500 Euro se in buono stato.
Monetazione romana
Come già accennato, il Denario fu una delle monete più importanti della monetazione romana. Ad essa seguivano rispettivamente il Sesterzio, il Dupondio, l’Asse, il Semisse, il Trente, il Quadrante, il Quinunx e l’Oncia. Nel 200 d.C. circa, il Denario venne sostituito dal cosiddetto Antoniniano, tra le monete romane di bronzo attualmente più conosciute e presenti sul mercato.
Dopo la conquista della Gallia cominciarono a comparire anche degli esemplari in oro (ad esempio il Solido) accanto alle monete di bronzo, fino ad allora piuttosto rari e sporadici.
Monete romane imperiali: valore e quotazione
Alcune monete romane rare sono quelle d’età imperiale. Un Antoniniano della zecca di Antiochia, coniato tra il 260 e il 261 d.C. dall’imperatore Macriano può valere attorno ai 500 Euro se conservato in condizioni discrete. Sul dritto presenta il profilo coronato dell’imperatore, mentre sul rovescio mostra Roma seduta su di uno scudo. Una moneta romana antica piuttosto di valore è il Solido coniato sotto Onorio, tra il 402 e il 406 d.C.. In buono stato può valere anche 900-1000 Euro.
Sesterzio romano: valore e quotazione
Una antica moneta romana particolare è il Sesterzio, di valore piuttosto alto a seconda del periodo di conio. Il Sesterzio di Antonino Pio è una moneta in bronzo che, se ben conservata, può raggiungere valori piuttosto interessanti. Coniata tra il 138 e il 161 d.C., a seconda dello stato di conservazione può valere dai 25-30 Euro fino ad oltre 200 Euro. Non una delle monete romane antiche più di valore, ma presa molto in considerazione dai collezionisti in quanto relativamente facile da reperire.
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